La piaggia Articoli in salita

SerieC-La seconda giovinezza di Andrea Cessel

Andrea Cessel in gancio

Basket Serie C Dilettanti
ANDREA CESSEL, L’ULTIMO DEI “WATUSSI” DEL BASKET ITALIANO
di Roberto Rosa
Andrea Cessel, pivot della Consum.it Costone, con alle spalle 20 anni spesi da professionista nelle massime categorie; 41 natali ormai maturati, ma ancora tanta voglia di giocare. E di sorprendere. L’ultima sua perla risale a sabato sera, PalaFermi di Pistoia, gara di serie C Valentina’s Bottegone-Consum.it Costone; lui sa che non avrà cambi in questa partita in quanto il suo compagno di area Francesco Spampani è in panchina, ma solo per fare numero, la sua caviglia non può essere rischiata, mentre l’altro compare di tante battaglie sotto i tabelloni, Emiliano Solfrizzi, è addirittura nel part terre con una lesione muscolare ad una coscia. In palio ci sono solo 2 punti, niente di trascendentale per uno come lui che di match importanti li ha sostenuti a bizzeffe anche in campo internazionale, ma la sua voglia di giocare e di vincere è tale che sin dal primo minuto è lì su quel parquet a saltare come un watusso impegnato in una danza tribale, a raccogliere le assistenze dei suoi registi, ne avrà ben 9, 8 trasformate, a salire in cielo con dei ganci che ormai fanno la storia di nostalgici repertori cestistici, e come se non bastasse eccolo impietosamente sferrare delle stoppate micidiali agli avversari che, detto tra di noi, forse si sono sentiti anche orgogliosi di essere stati fermati da uno come Andrea Cessel, forse l’ultimo dei grandi giocatori italiani di una certa generazione ancora in attività. Ha chiuso il match arpionando come una pantera nera la palla della vittoria, dopo un libero sbagliato da un suo compagno, pallone che se fosse stato preda degli avversari poteva anche essere convertito in una azione per loro vincente, la sua 17 cattura che gli ha fruttato, insieme ai 20 punti segnati, alle 3 palle recuperate e alle 3 stoppate, 36 di valutazione, per 40 minuti ininterrotti di grande passione e generosità. Lui, che alla fine non aveva neanche più il fiato per gridare tutta la sua gioia e che il vostro cronista ha avuto il grande privilegio di abbracciare, sudato e sorridente, ma già pronto ad iniziare un’altra battaglia, se ce ne fosse stato bisogno. Grazie Andrea, per l’esempio che stai dando ai giovani che giocano con te e che ti vedono giocare. Grazie per quello che fai e per quello che sei.
 

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